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INDONESIA 11/3/2006
ANTICHI TESORI
Operazione antisaccheggio della marina indonesiana che oggi ha sequestrato quattro barche e arrestato 26 persone per aver recuperato illegalmente reperti archeologici dal relitto di una antica nave cinese affondata nel mar della Cina meridionale, a largo della città di Pontianak, sulle coste occidentali dell’isola del Borneo. I reperti comprendono ceramiche risalenti alla dinastia Song (960-1297). Tra le persone arrestate anche sommozzatori tradizionali capaci di scendere oltre 20 metri di profondità senza attrezzatura, eccetto rudimentali tubi per l’aria collegati a compressori. Il sequestro avviene pochi giorni dopo l’arresto a Jakarta di due sommozzatori stranieri, un francese e un tedesco, accusati di aver sottratto illegalmente tesori del valore di milioni di dollari da una nave affondata a largo delle isole di Java e Bangka Belitung. I due affermano però di aver agito con regolari permessi, informando sia le autorità sia i media della loro spedizione, e che all’Indonesia sarebbe andata la metà dei proventi per la vendita degli oggetti a musei e a privati. I reperti recuperati comprendono ceramiche cinesi risalenti al 907-960 e antichi artefatti provenienti dall’Egitto, scoperta che induce a riconsiderare le rotte commerciali antiche. Se riconosciuti colpevoli, i due sommozzatori stranieri rischiano 10 anni di prigione secondo una legge indonesiana del 1993 per la tutela dei tesori marini. Le acque territoriali indonesiane sono tra le più ricche al mondo per la presenza di navi commerciali di ogni epoca – dall’antica Cina ai vascelli olandesi e portoghesi – che qui sono affondate con i loro preziosi carichi.
[BF]
Fonte Misna
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